Chiarimento sulle SFIDE

Eccomi come promesso a chiarirvi la questione ” Sfide tra atleti” e a spiegarvi le mie ragioni.

Due anni fa, grazie all’iniziativa di Gambirasio Fabrizio e Castellani Fabrizio, è nata la SIL, cioè l’organo della SBFI deputato all’organizzazione delle sfide. I due promotori si sono offerti di organizzare sfide tra i più forti atleti d’Italia, aiutandomi così a promuovere meglio il braccio di ferro e sgravandomi di un eventuale impegno. Come tutti sanno, nel mondo del braccio di ferro le sfide si sono diffuse soprattutto negli ultimi anni, grazie al lavoro della PAL di Mazurenko. Se notate le sfide vengono fatte tra gli atleti di punta, tra i più forti. Ed è quello che ho voluto anch’io per l’Italia: un’occasione per premiare i più forti, per incentivare così in tutti la voglia di arrivare ai vertici. Ci sono poi le sfide del circuito Armwars di Neil Pickup: lì la cosa è diversa, Pickup invita sia campioni affermati che atleti emergenti, ma lo fa per esigenze televisive.  Ma io vorrei che anzitutto gli atleti si impegnassero a partecipare dando il meglio nelle gare. Poi ovviamente le sfide fanno gola a tutti e tutti vorrebbero farle, ma dovrebbero essere un traguardo raggiunto, non certo una partenza. Per queste ragioni, la SIL organizza sfide tra gli atleti più forti d’Italia, cioè quelli che rientrano nel ranking, o eventualmente tra un atleta del ranking e uno che è fuori per un soffio, ma che si è comunque distinto nelle gare. Questo è il senso della SIL, e se mi permettete il paragone, anche della PAL: creare belle sfide tra atleti di grande forza ed esperienza.  

Potete capire bene quindi, che se qualcun’altro in Italia organizza sfide tra gli atleti top, toglie importanza e in un certo senso fa concorrenza alla SIL, e quindi alla SBFI. Ma mi rendo conto che fino ad oggi non avevo chiarito bene queste cose, quindi ci sta che qualcuno abbia programmato sfide per conto suo, in totale buona fede. Anzi, io non posso che elogiare atleti/appassionati che si danno da fare per far crescere il nostro sport! E colgo l’occasione per ringraziarvi per l’impegno che mettete per promuovere il braccio di ferro!

Ho pensato a come fare per conciliare l’entusiasmo e la voglia di fare di alcuni, con la presenza dell’organo SBFI ufficiale deputato alle sfide. Quindi la regola d’ora in poi sarà questa: chi vuole può organizzare sfide, ma non tra gli atleti presenti nel Ranking. Come ho detto sopra, ritengo che le sfide dovrebbero essere dei punti di arrivo, dei traguardi raggiunti per un atleta. Quindi non vorrei comunque vedere pubblicizzate sfide tra amatori, o peggio ancora buffonate , come mi è capitato di vedere.  Le gare rimangono la base per un atleta, le sfide dovrebbero arrivare in un secondo momento. Ben inteso che io mi riferisco solo a sfide pubblicizzate sui social network o su manifesti, che quindi possono danneggiare l’immagine del nostro sport. Non parlo di allenamenti: le squadre che si allenano possono ovviamente incontrarsi e fare tutte le sfide che vogliono, se la sfida viene vista dal loro referente come un’occasione di miglioramento per l’atleta.

Per quanto riguarda le sfide ufficiali invece, fin dall’inizio ho messo sul sito la email a cui fare richieste e anche i numeri di telefono di Castellani e Gambirasio. Chi vuole sfide può quindi fare la richiesta, che poi viene sempre valutata da me e dai miei collaboratori, assieme a Castellani e Gambirasio. Finora hanno sempre cercato di realizzare tutte le richieste pervenute.

Concludo dicendo che mi rendo conto che organizzare delle competizioni richiede un impegno organizzativo e finanziario notevoli, mentre organizzare delle sfide è sicuramente più semplice. Ma la mia paura è che se lasciassi organizzare un gran numero di sfide, verrebbero a mancare le competizioni vere e proprie con classi e categorie di peso, che sono fondamentali per la disciplina del braccio di ferro, e anche le stesse sfide perderebbero così di importanza e interesse!

Spero di essere stato chiaro. Chi avesse ancora dei dubbi, può contattarmi direttamente.

Rizza Claudio – Presidente SBFI