1. Cosa ti ha portato a scegliere questo sport?
La proposta di provare il braccio di ferro, mi è stata suggerita dall’insegnante ed allenatore (Galashko Alexandr) dell’università ucraina di medicina (c.Kharkiv), dove ho iniziato i miei studi. Dopo che mi sono allenata per 2 mesi, ho partecipato alla Coppa Ucraina – 2003, sono stata molto sorpresa dai risultati, poiché ho vinto con la mano sinistra, ma ho perso con la mano destra, così ho deciso di prendermi una rivincita, ma non perchè mi piacesse il braccio di ferro.
Quale è stato il risultato di cui vai più orgogliosa? Corrisponde anche al miglior incontro della tua carriera? Ce lo racconti?
Sono orgogliosa di aver partecipato alle prime gare anche se non ero molto entusiasta (inconsciamente ho cercato motivi per non gareggiare).
Grazie al mio preparatore, che mi ha spiegato che l’armwrestling non solo è un divertimento per giovani, ma una filosofia per persone adulte e di successo.
Gli incontri più soddisfacenti che ho vinto, sono stati con le atlete Snezhana Babaieva, Ilyushina V. e Debnarova Lucia. Grazie a loro per l’ispirazione.
Dopo 10 anni che non mi alleno regolarmente (mi preparo massimo per 2 mesi l’anno), perciò adesso partecipare agli eventi, per me è una soddisfazione ed una vittoria sugli ostacoli e sulla
inerzia della vita.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sono felice di far parte della famiglia del braccio di ferro Italiana, gli sportivi sono più amichevoli e allegri, perché i presidenti delle associazioni a tutti i livelli, sono eccezionali e rispettano gli sportivi. La Toscana ha una meravigliosa squadra, grazie all’entusiasmo di Daniele Sircana, che da un bell’esempio di spirito e competitività.
Per il futuro vorrei allenare giovani e disabili (sono una fisioterapista perciò questo è doppiamente interessante).
Come coordini le tue sessioni di allenamento con la tua vita privata?
Se lo desideri e hai le opportunità puoi combinare facilmente la vita privata con gli allenamenti, inoltre il braccio di ferro richiede tre sedute alla settimana.
Quali sono le maggiori difficoltà per una donna che sceglie questo sport?
Le donne possono avere difficoltà emotive se raccontano a tutti della loro passione per il braccio di ferro, a volte questo può causare irritazione e commenti inappropriati da parte di alcune persone (però e solo un problema di confini personali e di scelta di un ambiente adeguato).
Per me prima di tutto, armwrestling non è la forza fisica ma una filosofia – vittoria sulla paura di perdere, sull’eccessiva vanità, poiché è uno sport dinamico, dove si decide con ogni secondo di attenzione, con ogni centimetro di vantaggio sull’avversario, contro ogni pensiero negativo sul risultato del duello.
C’è un modello femminile a cui ti sei ispirata? (non necessariamente nello sport)
Più che dalle atlete, sono stata ispirata da persone ucraine che mi hanno costantemente impedito di gareggiare in gioventù, non facciamo nomi.
Ma c’erano anche gli ispiratori positivi, che sono stati Khitsenko Mykolay e Ionov Dmytro, allenatori e sportivi che nonostante i rischi di squalifica hanno condiviso le mie opinioni ed hanno
contribuito alla mia formazione atletica. Grazie a loro per il sostegno avuto.
Cosa vuoi dire alle donne che si avvicinano a questo sport ?
Ai principianti che si avvicinano a questa disciplina, vorrei augurare di raggiungere le proprie vette senza avere fretta negli allenamenti, trovare la propria “via di mezzo” e un trainer che crederà attivamente nel vostro successo, poiché la vittoria nasce nella mente.
Vorrei concludere con le parole di D.Carnegie:”Le battaglie della vita non vanno sempre a favore del più forte o del più veloce, ma prima o poi, chi vince è colui che pensa di poterlo fare”.