1. Cosa ti ha portato a scegliere questo sport?
Essendo la figlia di Claudio Rizza è da quando sono nata che conosco questo sport: sentivo il papà parlarne in casa e lo seguivo nelle gare vicine.
Diventando più grande mi sono fatta coinvolgere dalla passione costante di mio papà per questo sport e, da circa 4 anni, lo aiuto e partecipo con entusiasmo alle competizioni.
Cosa vuoi dire alle donne che si avvicinano a questo sport ?
Si pensa spesso che questo sia uno sport prevalentemente maschile, ma adesso che ho avuto modo di conoscere meglio questa disciplina, sono convinta che molte volte la grinta e l’energia messa dalle atlete femminili non è certamente inferiore a quella degli atleti maschili.
Qual è il tuo ricordo più bello legato a questo sport?
Sicuramente ho bellissimi ricordi quando, da piccolina, seguivo mio papà alle gare e salivo sul palco insieme a lui.
Pensando a tempi più recenti, ho un grande ricordo della XIII Coppa Italia fatta a Villa Alba, durante la quale, oltre ad essermi divertita molto, ho avuto per la prima volta un ruolo più attivo e importante nello scoring
Quali sono le fasi dello scoring?
La prima fase consiste nel registrare l’iscrizione di tutti gli atleti in base al peso e alla categoria.
All’inizio della competizione il sistema crea tutte le sfide e il mio compito è indicare il vincitore, controllando che tutto proceda in ordine tra vincenti e perdenti.
Hai mai provato a praticarlo come atleta?
No, non ho mai provato. Non mi ci vedo molto come atleta, diversamente mi sento più coinvolta nel ruolo organizzativo della federazione.
Quali sono i tuoi programmi per il futuro?
Ho da poco iniziato la specializzazione in università, perciò pensando al futuro voglio dedicarmi al massimo negli studi.
Con altrettanto impegno voglio continuare ad aiutare la federazione e partecipare alle gare, imparando sempre più cose e magari iniziare a seguire anche le trasferte all’estero.