SBFI - Sezione Braccio di Ferro Italia - Top Players Daniele Sircana

Perchè il “braccio di ferro”?

Sinceramente è un domanda che nel mio caso non ha risposta, ho iniziato giocherellando circa 30 anni fa sui banchi di scuola con l’attuale presidente della mia squadra (TYRSENOI) Cristiano Agosto e non abbiamo mai smesso di “giocare”, ma anzi abbiamo invitato a “giocare” molti altri con noi. Diciamo che alla fine è stato questo sport a scegliermi.

Quale è stata la tua prima competizione?

Ricordi in bianco e nero:
La mia prima competizione di livello amatoriale è stata nel 1993 durante una sagra del cinghiale di un comune vicino al mio,non fu una gran esperienza perché conoscevo già tutti i miei avversari.
La prima gara ufficiale fu il Trofeo Endas qualificazione all’Europeo del 1993 sotto l’Aibf di Zadra perché Ancora la SBFI non esisteva. Ricordo bene la grande emozione in quell’occasione dove conobbi tantissimi atleti che tutt’ora frequentano il nostro ambiente.
Invece la mia prima gara nella SBFI fu la qualificazione per il campionato italiano del 1996 dove ero già un atleta più rodato, mi battevo già da tempo per ottenere il titolo italiano senior ed avevo appena ottenuto un quinto posto senior all’Europeo del 1996. Da quel giorno ho continuato tutto il mio percorso di crescita sotto la SBFI.

Quale è stato il tuo primo podio?

Il mio primo podio fu il Trofeo Endas Aibf del ’94 dove ottenni un secondo posto dietro il grande Carmelo Messina. Mentre l’anno precedente Ero riuscito ad ottenere solo un quarto posto.
In SBFI il mio primo podio fu proprio la mia prima gara del 1996 dove ottenni un secondo posto.

Qual è il risultato che ti ha dato più soddisfazione?

Anche qui le risposte potrebbero essere tante viste tutte le esperienze gratificanti ottenute negli anni. Ma suppongo che al di sopra di tutto ci sia il mio titolo nazionale Senior Assoluto del 2003, non tanto per il titolo in se stesso ma per le emozioni che provai quel giorno, era un piccolo sogno che finalmente si coronava dopo 4 terzi posti assoluti ottenuti gli anni prima.
Non posso però non menzionare la sfida in Svizzera vinta contro Gattoni, in quell’occasione ricordo una bellissima trasferta di un piccolo gruppo di amici italiani tutti uniti, ricordo il sostegno, i massaggi tra un incontro e l’altro, i consigli pre incontro e gli sguardi di approvazione post incontro, veramente una sensazione meravigliosa e ancor più amplificata dalla presenza della mia famiglia al completo che tifava per me.

Qual è l’atleta a cui ti sei ispirato?

Nel 1992 con internet praticamente inesistente i riferimenti erano azzerati. Ti fidavi di chi aveva fatto qualche gara e aveva qualcosa da insegnarti, andava bene qualsiasi cosa. I processi di crescita erano lentissimi infatti. Quando ti parlavano degli atleti internazionali non avevano neanche un nome, venivano chiamati : “Il Russo”, “l’Americano” etc. quindi era impossibile avere qualcuno a cui ispirarsi. Devo ammettere che però appena ho iniziato a conoscere i primi nomi di atleti famosi sono rimasto affascinato da John Brzenk , non tanto per gli incredibili risultati ottenuti nella sua carriera ma per il suo comportamento corretto e sempre positivo al tavolo: un vero campione nello sport e come persona.

Quali sono i tuoi obiettivi futuri?

Senza dubbio vorrei tornare sui tavoli come atleta, negli ultimi anni tra pandemia e piccoli infortuni non ho potuto sentire quelle belle sensazioni ed emozioni che solo la gara è in grado di darti, qui bei tuffi adrenalinici pre-match ed il relax post-match . Il mio sogno nel cassetto è da sempre un titolo mondiale, non mi interessa in quale categoria, sicuramente Senior è da escludere, ma continuerò a provarci finche il corpo reggerà. Poi naturalmente tra i miei obbiettivi è immancabile la crescita della mia squadra sia dal punto di vista atletico che come realtà e assolutamente prioritario il mio impegno con la SBFI nel settore formazione, una realtà che ho tanto voluto e che piano piano mi sta ripagando di tutto il tempo che vi ho dedicato.

Hai una idea che ti piacerebbe proporre alla SBFI?

Di idee negli ultimi anni ne abbiamo realizzate tante, e tante altre ne realizzeremo, ne avrei una al giorno ma per far bene le cose ci vuole calma e tanto impegno. Rimanete connessi, non vi deluderemo.